Secondo l’ambasciatore italiano a Teheran, Alberto Bradanini, l’Italia è il primo partner commerciale dell’Iran e, in un incontro con il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, avrebbe espresso la volontà di “migliorare ulteriormente i rapporti bilaterali e la cooperazione”.
Lo riferiva ieri l’agenzia di stampa iraniana Fars News parlando di un incontro cordiale e collaborativo tra l’ambasciatore Bradanini e il Ministro Salehi, un incontro che avrebbe spianato la strada per “rafforzare le relazioni tra Iran e Italia”.
Ora, francamente non si capisce questo modo di fare politica estera da parte dell’Italia. Dopo il suo vergognoso si alla nomina della Palestina a “stato osservatore” dell’Onu, decisione in aperto contrasto con la politica di amicizia verso Israele, ora arriva anche questa ennesima decisione in contrasto con i maggiori alleati dell’Italia che invece cercano di fare di tutto per isolare il regime iraniano.
Il Ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, spieghi se l’ambasciatore italiano a Teheran, Alberto Bradanini, ha agito di sua spontanea volontà oppure ha seguito precise direttive del Governo Italiano. In un momento in cui tutto il mondo è allarmato per il programma nucleare iraniano e per il sostegno di Teheran al regime siriano, mentre i maggiori alleati dell’Italia (compresa l’Unione Europea) chiedono maggiori e più incisive sanzioni contro l’Iran, l’Italia va clamorosamente in controtendenza e ipotizza addirittura un “rafforzamento delle relazioni tra Italia e Iran”. La cosa è ancora più grave per il fatto che il Ministro Terzi, in qualità di ministro tecnico e non eletto, non rappresenta veramente il popolo italiano e non dovrebbe quindi prendere decisioni così delicate per il futuro della politica estera italiana.
Bianca B.
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