Obama legittima il nazismo iraniano e delegittima la democrazia israeliana

11 Agosto 2015

Proviamo per un attimo a seguire il ragionamento che fa Barack Obama quando cerca di convincere gli americani e il mondo che l’accordo sul nucleare iraniano è un “buon accordo”. Obama basa tutta la sua linea su due punti fondamentali, cioè che un mancato accordo con l’Iran porterà a una nuova guerra e che, al contrario, in caso di accordo il regime iraniano diventerà “moderato”.

Per confutare la linea di Obama proviamo a usare le parole dell’influente Senatore democratico, cioè dello stesso partito del Presidente, Chuck Schumer. Durante un comizio elettorale tenutosi ieri nella Wyoming County, il potentissimo senatore democratico ha fatto una domanda ai suoi elettori: «pensate che il regime iraniano diventerà moderato?» Alla risposta negativa della folla Schumer ha dato il via a una delle critiche più feroci all’accordo sul nucleare iraniano che sia mai arrivata dalla parte democratica. «Contrastare l’accordo con l’Iran voluto dal Presidente Obama è stata una delle decisioni più difficili della mia vita politica» ha detto Chuck Schumer alla folla «ma quell’accordo si basa sul presupposto che l’Iran diventi moderato e io non credo affatto che questo sarà possibile. L’Iran è un regime sanguinario che vuole esportare la rivoluzione islamica in tutto il mondo, che chiama l’America con il nome di “grande Satana”, che vuole distruggere Israele. La guida suprema iraniana lo ha ribadito ancora pochi giorni fa. Come possiamo credere che diventi moderato?».

Il riferimento del Senatore Schumer al libro del Grande Ayatollah Ali Khamenei dove la guida suprema iraniana spiega come e perché sia necessario distruggere Israele e liberare il Medio Oriente dalla presenza ebraica, era palese. Ed è la prima volta che un politico democratico affronta il problema dei piani genocidi iraniani, perché il resto del mondo ha fatto finta che quel libro non esistesse.

E secondo Chuck Schumer non è vero nemmeno che in caso di mancato accordo sul nucleare iraniano si andrà verso una guerra con l’Iran. «L’alternativa a questo cattivo accordo con Teheran non è necessariamente una guerra, ma è l’aumento delle sanzioni e dei negoziati» ha detto il Senatore democratico.

Comunque vada a finire Obama avrà raggiunto il suo obbiettivo. Se l’accordo passa avrà danneggiato Israele, se l’accordo non passa potrà accusare Israele e gli ebrei di essere i responsabili di una nuova guerra in cui gli Stati Uniti sono stati tirati dentro per i capelli

Ma per capire veramente gli umori degli americani in merito a questo accordo basta parlare con gli stessi americani. Tra i numerosi intervenuti democratici al comizio di Schumer non una sola persona si è detta favorevole a quell’accordo, nessuno lo capisce. C’è un certo stupore e molta perplessità in merito alle ragioni addotte da Obama per convincere gli americani che quello è un “buon accordo”. La convinzione generale è che l’Iran sia un pericolo per tutto il mondo, non solo per Israele. Eppure Obama continua a insistere sulla necessità che il Congresso approvi quell’accordo anche se persino dal suo partito le voci contrarie sono sempre più numerose. Perché? C’è chi lo spiega con l’incompetenza di Obama in politica estera (e se sono i democratici a dirlo…), chi invece con l’antipatia, quasi odio, di Obama verso Netanyahu per l’umiliazione inflitta dal Premier israeliano al Presidente americano davanti al Congresso USA. C’è poi chi, molto più pragmaticamente, parla di business e di enormi vantaggi economici per gli Stati Uniti. Ma la risposta più interessante ce la da una anziana democratica classe 1935, la sig.ra Connie. «Comunque vada a finire Obama avrà raggiunto il suo obbiettivo» ci dice la sig.ra Connie «se l’accordo passa avrà danneggiato Israele, se l’accordo non passa potrà accusare Israele e gli ebrei di essere i responsabili di una nuova guerra in cui gli Stati Uniti sono stati tirati dentro per i capelli». La sig.ra Connie usa termini ben più coloriti dei nostri ma la sua risposta fornisce una fotografia nitida di quello che sta facendo Obama nei confronti di Israele. Gli ebrei come causa principale di un conflitto e come responsabili dei mali del mondo. Esattamente come dice Khamenei nel suo libro e come diceva a suo tempo Hitler nel Mein Kampf.

La stampa filo-Obama, in particolare il New York Times, sta spingendo moltissimo per far passare questa idea tra gli americani, ma a quanto pare gli americani non ci cascano specialmente i più anziani che hanno combattuto il nazismo e che vedono negli Ayatollah iraniani lo stesso pericolo che rappresentava il nazismo per il mondo. «Quella di Obama è una linea molto pericolosa» ci dice ancora la sig.ra Connie «legittima un regime sanguinario e nazista come quello iraniano e delegittima una democrazia compiuta come quella israeliana. Così non va bene, questa non è l’America per cui abbiamo combattuto».

Scritto da Adrian Niscemi e Paola P.

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