Una nuova base iraniana in Siria è stata scoperta da ImageSat International, il sistema satellitare ad altissima risoluzione di cui si avvalgono diversi governi tra i quali quello israeliano.
Le immagini satellitari mostrano quella che sembra essere una nuova base militare iraniana posizionata a circa 12 Km a nord-ovest di Damasco che l’intelligence israeliana ritiene essere gestita dalla Forza Quds, il braccio operativo speciale delle Guardie della Rivoluzione Islamica di Teheran (IRGC).
Le immagini mostrano hangar bianchi lunghi tra i 18 e i 27 metri che l’intelligence israeliana ritiene essere depositi per missili a medio-lungo raggio. La base sembra essere molto simile a quella distrutta da Israele lo scorso dicembre che si trovava a sud di Damasco.
Proprio ieri il generale Joseph L. Votel, capo del Comando centrale degli Stati Uniti, ha avvertito che l’Iran stava posizionando nuovi e più precisi missili nella regione e le immagini ripresa da ImageSat International sembrano confermare questo timore.
La scorsa settima era stato il New York Times a pubblicare un rapporto nel quale si evidenziava la progressiva espansione della presenza iraniana in Siria, un rapporto che confermava il radicamento iraniano nella regione.
Israele: «l’Iran sta giocando con il fuoco»
Ufficialmente non si registrano reazioni da parte israeliana in merito alla scoperta di questa nuova base iraniana in Siria, ufficiosamente una fonte dell’esercito israeliano ammonisce che «l’Iran sta giocando con il fuoco». La scorsa settimana il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera aveva ammonito che «Israele continuerà ad agire contro il posizionamento iraniano in Siria e contro i proxy terroristici di Teheran».
Una fonte della intelligence israeliana rivela che la mappa pubblicata dal New York Times «è piuttosto precisa» e mostra come Teheran stia cercando di ridisegnare la mappa strategica della regione attraverso basi più o meno segrete, depositi di armi e avamposti in Siria. «Non è una cosa che Israele può tollerare e faremo di tutto affinché questo non avvenga» ha detto la fonte.
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