E’ ormai alle battute finali il processo per terrorismo contro la OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) e contro la ANP (Autorità Nazionale Palestinese) che si svolge a New York e nonostante questo i media occidentali lo hanno del tutto ignorato.
Ieri l’’avvocato difensore dei terroristi palestinesi, Mark Rochon, nella sua arringa finale davanti alla Corte Federale di New York ha detto che «la OLP e la ANP non possono essere ritenuti colpevoli dei terribili atti commessi da singole persone per motivi personali» aggiungendo che «non vi sono prove conclusive che gli attentati commessi in Israele tra il 2001 e il 2004 nei quali morirono cittadini americani siano stati ordinati dalla OLP o dalla ANP». Secondo la tesi difensiva gli attentatori avrebbero quindi agito “per loro convinzioni personali” e non su ordine dei vertici palestinesi. In realtà l’accusa non solo ha provato ampiamente, anche con l’uso di documenti israeliani alcuni dei quali classificati, che non solo gli attentati commessi tra il 2001 e il 2004 furono ordinati dalla OLP ma che anche oggi sia la stessa OLP che la ANP continuano a finanziare il terrorismo.
Dalle indagini è emerso con chiarezza che gli attentatori erano membri di Hamas e delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, questi ultimi in particolare vicini alla ANP e ad al-Fatah, il partito di Abu Mazen.
La sentenza è prevista per la prossima settimana e i palestinesi oltre alla possibilità di trovarsi accusati di terrorismo, nel caso venissero riconosciuti colpevoli dovrebbero pagare un risarcimento alle famiglie delle vittime pari a un miliardo di dollari.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.
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