Medio Oriente (Rights Reporter) – A guardare la rassegna stampa estera questa mattina c’è veramente da rabbrividire. Su 45 articoli apparsi sui news feed delle principali agenzie di stampa ben 32 riguardano l’Iran in quella che sembra una offensiva mediatica iraniana volta a rilanciare il ruolo dell’Iran in Europa con il beneplacito dell’Unione Europea, una offensiva che ormai va avanti da diverso tempo e che invece di scemare cresce.
Si parte dalla notizia che riguarda i rapporti tra Italia e Iran. Ieri il Governo italiano ha reso noto che nella legge di bilancio ci sarà un capitolo dedicato al sostegno delle imprese italiane che intendono investire in Iran, sostegno che passerà per Invitalia, la quale fornirà alle aziende italiane intenzionate a fare affari con gli Ayatollah le necessarie garanzie economiche volte a tranquillizzare le aziende del belpaese preoccupate dalle sanzioni unilaterali americane verso l’Iran annunciate dal Presidente Trump. Ne danno trionfale annuncio le agenzie stampa iraniane.
Il Teheran Times ci avvisa invece che la prossima settimana il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, volerà a Washington dove incontrerà il vicepresidente americano, Mike Pence, con il quale discuterà di Iran e della decisione del Presidente Trump di decertificare l’accordo sul nucleare iraniano e di riattivare sanzioni unilaterali a Teheran. La Mogherini sembra molto più preoccupata di salvaguardare gli affari con gli Ayatollah che dei tanti problemi che affliggono l’Unione Europea non ultimo quello del prevedibile rientro dei Foreign Fighters dalle zone di guerra in Siria e Iraq e di coordinare una strategia comune tra i paesi europei.
La stessa preoccupazione della Mogherini ce l’ha anche il Presidente francese, Emmanuel Macron, il quale secondo la stampa iraniana ieri si è sentito al telefono con il Presidente russo, Vladimir Putin. I due Presidenti avrebbero concordato una linea comune per sostenere l’accordo sul nucleare iraniano e limitare i possibili danni provocati dalla decisione americana di uscire dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA). Il timore di Macron e Putin è quello che molte aziende non investano in Iran per il timore di eventuali sanzioni americane legate alla decisione di Trump di uscire da quell’accordo.
Da questo breve spaccato delle notizie che riguardano l’Iran si può facilmente comprendere che le maggiori preoccupazioni europee non sono per il pericolo rappresentato dall’espansionismo iraniano in Medio Oriente, ma sono piuttosto indirizzate a salvaguardare i miliardi di affari con il regime degli Ayatollah. Non si parla per esempio del prossimo summit tra i comandanti degli eserciti di Iran, Turchia e Russia che secondo i media turchi si terrà nei prossimi giorni, un summit volto a coordinare le azioni militari russe, turche e iraniane in Medio Oriente, in particolare le azioni militari in Siria e contro i curdi. Non si fa cenno nemmeno della importantissima e pericolosissima alleanza tra Hezbollah e Hamas promossa, appoggiata e finanziata da Teheran. Sul fronte della prepotenza iraniana in Medio Oriente tutto tace nelle agenzie di stampa internazionali mentre i news feed riguardanti il tentativo di elevare l’Iran a ruolo di importante interlocutore finanziario e geo-politico in Medio Oriente abbondano. Se volessimo essere maligni si potrebbe pensare a una strategia studiata a tavolino.
Rimane il fatto incontestabile che in questo momento nessuno in Europa intende rinunciare ai buoni affari con gli Ayatollah. Poco male se gli iraniani si stanno fagocitando Iraq e Siria, finanziano i peggiori gruppi terroristici anche grazie agli affari con l’Europa e minacciano un giorno si e l’altro pure di distruggere l’unica democrazia in Medio Oriente, Israele.
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