Nei momenti di crisi come quello che stiamo attraversando riemerge prepotente il concetto nazi-comunista del controllo dell’economia mondiale da parte della cosiddetta lobby ebraica. Ma è veramente così? A giudicare da quello che accade negli Stati Uniti e in Europa non sembrerebbe proprio.
Prendiamo come esempio la politica americana del Presidente Obama. Mentre tutti pensano che a influenzare la politica USA sia la lobby ebraica che fa capo all’AIPAC in realtà sin dalla sua elezione il Presidente Obama si è fatto fortemente influenzare dalla lobby araba. Non lo ha fatto a caso, buona parte dei finanziamenti per la sua campagna elettorale sono arrivati da miliardari arabi nonostante Obama si vanti del suo sistema di micro-fundraising. Centinaia di milioni di dollari sono arrivati da banche (la City Group),aziende e media (tra i quali la CNN) controllati dal miliardario saudita Alwaleed bin Talal, altri sono arrivati dall’area della fondazione presieduta dall’ex Presidente Jimmy Carter finanziata per buona parte dalla NAAA (National Association of Arab-Americans). La NAAA ha usato a larghe mani il suo sistema di micro-fundraising legato all’Islam banking per racimolare milioni di dollari per la campagna elettorale di Obama. E’ logico che quindi ora ne chieda il saldo sottoforma di appoggio alla causa palestinese, alle varie “primavere arabe” e con una politica fortemente filo-islamica.
E se andiamo a vedere cosa sta accadendo in Europa ci accorgeremo che gli arabi stanno facendo un vero e proprio shopping selvaggio acquistando a manbassa le eccellenze europee, dai grandi marchi ai media passando per le TV. Anche qui a farla da padrone è l’Islam banking, una fitta rete di banche islamiche teoricamente “etiche” ma che in realtà nascondono ben altri fini di quelli dichiarati, cioè il controllo dell’economia mondiale. Qualcuno si è mai chiesto come mai le banche islamiche siano le uniche che da anni aumentano i loro profitti (+ 11% nel 2013) mentre tutte le altre banche del mondo perdono soldi a palate? Non ci vuole un economista per vedere cosa sta accadendo in Europa. Eppure si continua a inveire contro la presunta lobby ebraica.
E attenzione, perché il controllo esercitato dalla lobby araba non è solo un controllo di tipo economico, anzi, quello è solo il terminale e allo stesso tempo un mezzo. Il vero controllo viene esercitato attraverso i media. Solo negli ultimi anni i più grandi media internazionali hanno visto entrare nei loro consigli di amministrazione una forte presenza araba, dalla CNN (già citata) al New York Times passando per AOL e per le varie tv satellitari quali Sky. Per non parlare poi dei media arabi veri e propri quali Al Jazeera o Al-Arabiya, i più noti di una rete di tv satellitari che si aggira intorno alle 2.000 unità (tra sciite e sunnite). Con una potenza mediatica del genere gli arabi possono imporre facilmente i loro pensieri a una massa incredibile di persone. Non ci stupiamo quindi se campagne come quella sul boicottaggio dei prodotti israeliani hanno un largo seguito.
Ora torno alla domanda iniziale: siete ancora convinti che a controllare l’economia e le sorti mondiali sia la lobby ebraica oppure avete aperto gli occhi sulla lobby araba?
Noemi Cabitza
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