C’è un motivo se in Italia si è applaudito all’accordo sul nucleare iraniano sostenendo che è un “ottimo accordo” nonostante sia palesemente un suicidio: tornare a fare affari con Teheran. E di affari con l’Iran ce ne sono a bizzeffe da fare. Per questo la Bonino è a Teheran in questi giorni.
Ma andiamo con calma e partiamo dalla situazione internazionale. C’è una dichiarazione di Emma Bonino riportata da diversi media che la dice lunga sul pensiero della ormai ex radicale in merito all’accordo sul nucleare iraniano: «siamo in un momento molto fragile, chi si oppone a un accordo è molto attivo, non bisogna fare errori trattici o di nervosismo eccessivo. Bisogna tenere i nervi a posto, chi ha la consapevolezza ha il dovere di essere più disciplinato degli altri. Ci sarà bisogno di tempo, anche se abbiamo poco tempo. Gli ostacoli sono molti, e c’è chi lavora contro». E’ chiaro che quando la Bonino dice che “c’è chi lavora contro” si riferisce a Israele. E’ una presa di posizione italiana a favore dell’Iran senza precedenti, fatta da uno dei più autorevoli membri del Governo Letta che dirige uno dei ministeri più importanti. Non è qualcosa detta da un “Cetto La Qualunque” ma dal Ministro degli Esteri italiano.
Non è un caso che la stampa ufficiale iraniana gongoli su questa visita e che ricordi come sia stata accuratamente preparata da un certo Massimo D’Alema che all’inizio di questa settimana è stato a Teheran dove ha avuto una serie di incontri ad altissimo livello.
E se in merito all’accordo sul nucleare iraniano la posizione dell’Italia appare chiarissima a favore dell’Iran e non più defilata, sulla questione siriana la Bonino si supera quando ai microfoni della RAI dice che «ci vuole una maggior coinvolgimento iraniano in Siria». Come un maggior coinvolgimento? Teheran ha già inviato migliaia di pasdaran in Siria, comanda da remoto i terroristi di Hezbollah che combattono in suolo siriano, invia denaro e armi al regime e la Bonino chiede una maggior coinvolgimento? Cosa deve fare di più di quello che fa l’Iran? Mandare ad Assad una delle prossime atomiche che costruirà anche grazie all’appoggio di gente come il Ministro degli Esteri Italiano?
Non sarebbe più onesto da parte della Bonino ammettere che questo accordo capestro sul nucleare iraniano all’Italia e alle aziende italiane fa comodo per riallacciare i rapporti commerciali con Teheran senza andare a cercare banalità come affermare che è «un ottimo accordo»?
Prendiamo atto che il Governo Italiano ha preso una forte posizione a favore dell’Iran e quindi contro Israele. Prendiamo anche atto che a dirigere la politica estera italiana non è il Governo Letta ma Massimo D’Alema, lo stesso che andava a braccetto con i leader di Hezbollah.
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Nota a margine: ci chiediamo che fine abbiano fatto le dichiarazioni del nuovo Segretario del PD, Matteo Renzi, che nelle precedenti primarie affermava senza esitazione che il motivo della instabilità in Medio Oriente non si chiama Israele ma Iran. Ha cambiato idea?[/gss-content-box]
Noemi Cabitza
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