Un soldato israeliano è stato ferito seriamente da un ordigno esplosivo lanciato da un terrorista palestinese nei pressi di Gerusalemme. Il soldato del IDF è stato portato al Hadassah Medical Center di Gerusalemme in condizioni che i medici definiscono “mediamente gravi”.
Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di attentati di matrice palestinese che hanno colpito nelle ultime ore cittadini e militari israeliani. Prima dell’attentato esplosivo erano stati feriti un padre e il suo bambino di appena 22 mesi colpiti da un massiccio lancio di pietre mentre viaggiavano sulla Route 45, ormai diventata la strada degli attentati. Martedì sera a essere colpiti da un fitto lancio di pietre erano stati un autobus e due macchine. Cinque feriti è stato il risultato del raid palestrinese. Ancora prima in due distinti episodi sono stati accoltellati due soldati israeliani da due palestinesi che avevano chiesto aiuto ai militari per poi colpirli a tradimento. E l’elenco continua nei giorni precedenti con accoltellamenti e incidenti provocati dal lancio di pietre su veicoli civili che percorrono le strade israeliane. Uno stillicidio che rende altamente insicure le strade israeliane in special modo quelle che ruotano attorno all’’area della capitale Gerusalemme.
Secondo alcuni funzionari della polizia israeliana stiamo assistendo a una vera e propria offensiva del terrorismo palestinese che all’apparenza non sembra coordinata anche se l’aumento degli episodi farebbe pensare che qualcuno abbia deciso di alzare la tensione. Lunedì abbiamo reso conto del fatto che il terrorismo palestinese si finanzia con i soldi dell’Unione Europea. E proprio il silenzio europeo su questo stillicidio di attentati lascia perplessi, un silenzio che grava anche sulla ANP (Autorità Nazionale Palestinese) che invece di condannare con fermezza gli attentati li incentiva con dichiarazioni e azioni sempre più evidenti senza che nessuno da Bruxelles si conceda il lusso di sollevare qualche obiezione.
Redazione
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