Mentre Obama si affanna a destra e a manca per convincere il Congresso e i cittadini americani che l’accordo sul nucleare iraniano è “un buon accordo” e che in fondo degli Ayatollahh bisogna fidarsi, mentre mezzo mondo corre a inginocchiarsi davanti ai mullah iraniani – Italia in testa – pur di farci affari, l’intelligence americana scopre che l”Iran l’accordo sul nucleare lo ha già violato.
A rivelarlo è l’Agenzia Bloomberg che cita fonti di intelligence americane. Secondo quanto scrivono Josh Rogin ed Eli Lake in un editoriale apparso ieri sera sul sito di Bloomberg, la CIA avrebbe scoperto che l’Iran ha “sanificato” il sito di Parchin, che lo ha fatto in tutta fretta e in pieno giorno solo pochi giorni dopo aver raggiunto l’accordo sul nucleare in aperta violazione dell’accordo stesso il quale prevede che Teheran renda pienamente conto dei suoi progressi nel campo del nucleare militare e civile alla Agenzia Atomica Internazionale (AIEA) dando accesso agli ispettori ai siti, in special modo quelli sospetti, senza alterare nulla.
La CIA avrebbe presentato le prove della “sanificazione” di Parchin al Congresso USA, foto satellitari incontestabili che provano come l’Iran abbia letteralmente smontato il sito dove gli ispettori della AIEA e diverse intelligence di tutto il mondo sospettano siano stati testati alcuni detonatori nucleari.
Gli ispettori della AIEA cercano di ottenere il permesso di entrare a Parchin da molto tempo dopo che era stato scoperto che in quel sito gli iraniani stavano facendo esperimenti su armi nucleari, un permesso che però non è mai stato concesso perché avrebbe rivelato la vera essenza del programma nucleare iraniano. Dopo l’accordo raggiunto a Vienna, Parchin avrebbe dovuto essere uno dei primi siti a dover essere ispezionato dagli ispettori della AIEA i quali, tra le altre cose, avrebbero dovuto raccogliere campioni di terreno per verificare la presenza di scorie radioattive.
Bloomberg spiega che le prove, ancora classificate, sono state mostrate ai senatori americani e mostrano come il sito di Parchin sia stato letteralmente cancellato con l’utilizzo di ruspe e mezzi pesanti e che l’operazione sia avvenuta a metà luglio, solo pochi giorni dopo il raggiungimento dell’accordo sul nucleare iraniano. La CIA pensa che gli iraniani abbiano voluto cancellare le prove dei loro esperimenti prima che gli ispettori internazionali potessero accedere a quel sito anche se, va detto, non è facile cancellare tutte le prove, in particolare le contaminazione del terreno.
E qui torna prepotente la polemica su chi deve raccogliere i campioni di terreno da analizzare. L’accordo sul nucleare iraniano non specifica chi lo debba fare ma solo che “l’operazione deve soddisfare gli ispettori internazionali”. Questo “malinteso” ha animato le discussioni nelle ultime fasi delle trattative in quanto gli iraniani pretendono che siano i loro tecnici a prelevare i campioni mentre la Francia chiede, giustamente, che siano gli ispettori della AIEA a farlo. Alla fine è stato trovato un compromesso che però rimane altamente interpretabile.
Ed è proprio il forte sospetto che gli iraniani cerchino di cancellare le prove del loro programma nucleare militare a preoccupare l’intelligence e i senatori americani. E ancora non è stato nemmeno appurato dove siano state trasportate le strutture di Parchin, se distrutte (improbabile) o trasportate in un sito segreto (probabilissimo).
Rimane il fatto molto inquietante che il Presidente Obama, nonostante fosse certamente a conoscenza di queste scoperte, ancora ieri difendeva a spada tratta l’accordo con l’Iran arrivando addirittura a ventilare scenari apocalittici per Israele nel caso tale accordo non venisse rispettato. Chiedere al mondo, come fa Obama, di fidarsi degli Ayatollah quando pochi giorni dopo la firma dell’accordo gli iraniani già lo violano, non è solo un suicidio assistito ma è un atto criminale nei confronti di Israele e di tutto il mondo libero.
Scritto da Maurizia De Groot Vos
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