Lo chiamano con molta generosità “il Wikileak israeliano”. Stiamo parlando del blog di Richard Silverstein che ieri ha pubblicato i piani segreti israeliani per l’attacco alle centrali nucleari iraniane. Secondo il blogger, intervistato persino dalla BBC, quei piani gli sarebbero stati forniti da un alto ufficiale dell’IDF. Permetteteci di dubitarne fortemente. Comunque, quali sarebbero questi piani secondo Richard Silverstein?
La prima mossa israeliana sarà quella di “accecare” gli iraniani con un attacco cibernetico senza precedenti che metta fuori uso internet, le linee telefoniche, quelle elettriche e tutti i mezzi di comunicazione. Così gli Ayatollah non sapranno cosa sta avvenendo nel loro territorio.
La seconda mossa sarà quella di lanciare decine di missili balistici sugli obbiettivi (le centrali nucleari iraniane). I missili, secondo Silverstein, saranno lanciati direttamente dal territorio israeliano, e colpiranno con precisione chirurgica. Missili saranno lanciati anche dai sottomarini che stazionano attualmente nel Golfo Persico. Questi ultimi sarebbero missili perforanti, adatti a penetrare nelle profondità della terra e distruggere anche i bunker iraniani sotterranei. Gli obbiettivi principali sarebbero il reattore di Arak, dove si produce plutonio e acqua pesante, e l’impianto di Fordo.
La terza mossa sarà quella di decapitare la leadership iraniana. Alcuni dei missili balistici avrebbero infatti come obbiettivi le case di alti dirigenti iraniani, sia civili che militari. Per colpire questi obbiettivi saranno usate le informazioni di intelligence raccolte in questi anni.
Dopo questo primo attacco verranno raccolte le informazioni sui danni arrecati attraverso il satellite TecSar che le trasmetterà ai centri di comando israeliani. In base alle informazioni ricevute partirà il secondo attacco condotto con aerei dotati di modernissimi sistemi di guerra elettronica finora sconosciti al grande pubblico (così dice Silverstein). Questi dispositivi rendono gli aerei israeliani invisibili. Obbiettivo di questo secondo attacco sarebbero i silos che contengono i missili Shihab 3 in grado di raggiungere Israele e di portare testate chimiche. Oltre ai silos verranno distrutti i depositi di armi chimiche, quelli di uranio arricchito, impianti industriali dove si costruiscono le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, le ami e i sistemi d’arma. Infine verranno colpiti i siti che ospitano le centrifughe.
Chiaramente non sappiamo quanto siano attendibili le informazioni di Richard Silverstein. Ci sembrano francamente un po’ fantascientifiche. Lui sostiene che sono altamente attendibili e che questo è il piano presentato da Netanyahu e Barak per convincere il Consiglio ad approvare l’attacco in quanto limiterebbe al massimo il rischio di perdite. Un fatto però è certo, se tali informazioni fossero attendibili il danno tattico fatto a Israele sarebbe enorme e questo Richard Silverstein meriterebbe come minimo la galera.
Sarah F.
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