La tregua tra Hamas e Israele potrebbe non tenere a lungo, almeno stando a quanto riferisce il quotidiano di Dubai Al Bayan il quale questa mattina riporta voci di fonte palestinese secondo le quali oggi alcuni delegati di Hamas e della ANP si incontrerebbero al Cairo per discutere delle nuove richieste di Hamas.
Per la verità sono vecchie richieste e una negazione. Le vecchie richieste sono quelle dell’apertura di un porto e di un aeroporto, della fine del blocco su Gaza, dell’allargamento della zona di pesca a 12 miglia e soprattutto la possibilità di far entrare a gaza grandi quantitativi di cemento armato e la liberazione di centinaia di terroristi. La negazione riguarda invece la smilitarizzazione di Gaza che Hamas rifiuta nella maniera più assoluta.
La tregua tra Israele e Hamas prevede invece una certa flessibilità sulla apertura dei valichi, l’ingresso controllato di cemento (usato da Hamas non per costruire case ma i tunnel del terrore), l’allargamento della zona di pesca a sei miglia, il controllo del valico di Rafah da parte della ANP, ma soprattutto prevede che a breve si discuta della smilitarizzazione di Gaza. Niente smilitarizzazione, niente fine del blocco.
Le dichiarazione dei vertici di Hamas non lasciano molte speranze sul fatto che la tregua possa reggere. Mahmoud al-Zahar ha detto che «il porto e l’aeroporto a Gaza si faranno con o senza autorizzazione», mentre il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha detto che il gruppo terrorista non prende minimamente in considerazione la possibilità di rinunciare alla lotta armata escludendo quindi qualsiasi ipotesi di smilitarizzazione della Striscia di Gaza.
In sostanza ci troviamo di fronte a una repentina marcia indietro di Hamas che dopo aver accettato la tregua mediata dall’Egitto torna a dettare le sue condizioni minacciando che se non verranno accettate riprenderà le azioni di terrorismo contro Israele.
Secondo una fonte egiziana oggi gli inviati della ANP cercheranno di far ragionare i leader di Hamas ma è altamente improbabile che ci riescano. La tregua potrebbe essere quindi messa in discussione anche nel brevissimo periodo.
Per il momento nessuna reazione da Israele. L’Egitto ha chiesto un incontro con la delegazione israeliana entro 24/48 ore per discutere delle nuove evoluzioni e vorrebbe organizzare, sempre in 24/48 ore, una nuova tornata di colloqui indiretti tra Hamas e Israele nel tentativo di scongiurare una ripresa dei combattimenti. Ma francamente è altamente improbabile che Israele possa fare ulteriori concessioni ai terroristi.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.
[glyphicon type=”euro”] Sostieni Rights Reporter
Seguici su…