Quello che sta avvenendo sul Monte del Tempio a Gerusalemme è qualcosa che dovrebbe far riflettere con molta attenzione il mondo cristiano. Il Monte del Tempio (o spianata delle moschee) è un luogo santo per i cristiani, per gli ebrei e anche per i musulmani. Solo che a quanto sembra ultimamene ebrei e cristiani non hanno più il diritto di accedervi per pregare, almeno così la pensano i palestinesi.
La nuova campagna religiosa lanciata da Abu Mazen punta infatti con molta decisione sulla corda della fede islamica, punta a rendere il Monte del Tempio un luogo unicamente musulmano. E badate, la mossa è molto intelligente e sta ottenendo il suo obbiettivo.
Non starò a raccontare tutta la storia del Monte del Tempio e di quanto questo antichissimo luogo di culto sia stato un luogo santo per gli ebrei prima e per i cristiani poi quando ancora Maometto non era nemmeno nato, quello che mi preme sottolineare è che nessuno mai in Israele si è sognato di impedire ai musulmani di accedere al Monte del Tempio, questo perché in Israele i credi religiosi vengono rispettati anche se violenti e prepotenti. Il fatto che Abu Mazen inciti i palestinesi ad impedire agli ebrei di accedere al Monte del Tempio cioè al Muro del Pianto, uno dei luoghi più sacri agli ebrei, la dice lunga sul rispetto che hanno i musulmani delle altre religioni. E se oggi tocca agli ebrei cosa ci dice che domani non tocchi a noi cristiani? Vorrei ricordare infatti che la Basilica del Santo Sepolcro è proprio sul Monte del Tempio.
Ora proviamo per un momento a immaginare che i musulmani riescano nel loro intento di estromettere i fedeli ebrei e cristiani dal Monte del Tempio, cioè che islamizzino i luoghi religiosi a noi più cari, che domani noi cristiani non si possa andare più a visitare o a pregare alla Basilica del Santo Sepolcro e che gli Ebrei non possano andare più al Muro del Pianto. Cosa succederebbe? Ve lo dico io. Sarebbe un precedente gravissimo, qualcosa che voi non potete nemmeno immaginare. Se lasciamo ai musulmani il Monte del Tempio, che storicamente non ha alcuna rilevanza per loro, cosa impedirà domani ai musulmani di pretendere altri nostri luoghi di culto? Mi viene in mente un editoriale di qualche tempo fa di Yisrael Medad nel quale lo studioso israeliano ricordava la pretesa dei musulmani di trasformare le chiese in moschee, che è quello che poi è successo sul Monte del Tempio e come avvenne in Spagna con la cattedrale di Cordoba. Loro ce l’hanno nel sangue la mania di appropriarsi dei luoghi di culto delle altre religioni e di farli propri. E lo hanno sempre fatto in maniera violenta.
Ora, provate a immaginare se arrivassero a casa vostra e vi dicessero che la vostra chiesa da oggi diventa la loro mosche e che voi non potrete più andare a pregare in quel luogo. Come reagireste? Li lascereste fare oppure vi opporreste con ogni mezzo a questo sopruso? Impensabile vero? Bene, questo che magari per voi è impensabile sta avvenendo a Gerusalemme sul Monte del Tempio. Hanno costruito una moschea su una chiesa costruita su un tempio ebraico e hanno detto che quella era roba loro. Non accettano che ebrei e cristiani, nonostante abbiano lasciato la mosche abusiva dove si trovava, vadano a pregare nei loro luoghi di culto. Per ora vogliono impedirlo solo agli ebrei perché sono furbi e sanno che se lo facessero anche con i cristiani non avrebbero il sostegno internazionale, ma state certi che noi cristiani saremo i prossimi.
E secondo voi, cosa impedisce ai musulmani di fare in Europa quello che stanno cercando di fare i palestinesi a Gerusalemme? Noi ci indigniamo per quello che fanno quelli del ISIS ai cristiani ma stiamo zitti su quello che stanno cercando di fare i palestinesi a Gerusalemme, che poi è la stessa medesima cosa. Come mai? Da cosa deriva tutta questa cecità?
La battaglia del Monte del Tempio a Gerusalemme non è solo una battaglia ebraica e/o israeliana, è una battaglia di civiltà contro i soprusi islamici che vanno avanti da secoli. Nessuno ha mai impedito ai musulmani di andare a pregare nella loro moschea abusiva, ma loro vogliono impedire a noi di andare a pregare nelle nostre chiese, nelle sinagoghe e nei nostri luoghi santi. E allora, mi dite che differenza c’è tra i palestinesi e gli estremisti del ISIS?
Articolo inviato da Antonio S., cittadino italiano di fede cristiana che da 12 anni vive a Gerusalemme
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