Gli ci voleva proprio a Erdogan una bella distrazione di massa per poter continuare a massacrare curdi senza l’assillo dei titoli di giornale (pochi a dire il vero). E cosa meglio di un bel conflitto a Gaza per farlo?
Ieri nell’assoluto silenzio del “mondo civile” la Turchia ha annunciato che proseguirà le operazioni militari nel Kurdistan siriano e in quello iracheno. Il vice primo ministro turco, Bekir Bozdag, ha annunciato che dopo Afrin toccherà a Tal Rifaat, Manbij ad est dell’Eufrate, prima di attaccare i curdi anche a Shingal, nel nord dell’Iraq.
«Proprio come Afrin è stato liberato dall’organizzazione terroristica YPG / PYD, ora tocca a Tal Rifaat ad essere ripulita dai terroristi», ha detto Bekir Bozdag al canale di notizie Haberturk.
Le parole di Bozdag sono state subito riprese dai media curdi. La città di Tal Rifaat è situato poco lontana da Aleppo ed è abitata da 25.000 persone, numero cresciuto enormemente dopo che almeno 130.000 persone sono fuggite da Afrin per sfuggire ai massacri delle milizie islamiche al soldo di Erdogan. La preoccupazione e tanta e i curdi stanno già approntando le difese della città.
Secondo quanto riferisce un comandante del SDF curdo, Haval Dilyar Sozdar, i villaggi intorno a Manbij vengono già bombardati dall’artiglieria turca e attaccati dai miliziani del cosiddetto “Free Syrian Army” che lasciano dietro di loro solo morte e distruzione.
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