Curdi siriani traditi da Obama e abbandonati nelle mani di Erdogan

Ci sono voluti diversi giorni di attacchi turchi contro le postazioni curde in Siria per smuovere un pochino (ma appena appena) le acque al Pentagono. Ieri sera il portavoce del Pentagono, Peter Cook, ha fatto girare per email un comunicato nel quale afferma che «il Pentagono giudica inaccettabili gli scontri tra curdi e milizie siriane legate alla Turchia». Niente di più, niente di meno, nessun accenno agli attacchi turchi che hanno fatto anche diverse vittime civili né al fatto che la Turchia sia fisicamente presente all’interno della Siria con proprie truppe oltre che ad appoggiare il Free Syrian Army (FSA).

Nelle ore scorse intorno alla città di Jarablus si sono intensificati gli scontri tra il Free Syrian Army, eterodiretto ed appoggiato dalla Turchia di Erdogan e le milizie curde del YPG. Secondo il Pentagono non ci sono più uomini del ISIS nell’area e gli scontri sono tra i due gruppi “liberatori”.

Solo poche ore prima il vice-presidente americano, Joe Biden, aveva detto di aver ammonito le forze curde del YPG che se non avessero abbandonato i dintorni della città di Jarablus gli Stati Uniti avrebbero tolto ogni appoggio alle milizie curde, le uniche che fino ad oggi hanno combattuto con successo lo Stato Islamico. Prima usati e poi gettati nella pattumiera per non indispettire Erdogan. Obama non ha nemmeno il coraggio di metterci la faccia in questa vicenda che appare come un vero e proprio tradimento, manda avanti il suo vice o il portavoce del pentagono con un ridicolo e scarno comunicato per di più distribuito via email. Più che una vergogna, uno schifo.

Scritto da Aaron T.

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