Un nuovo rapporto sull’antisemitismo in Europa condotto dalla European Union Agency for Fundamental Rights, l’agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali, è stato presentato domenica scorsa è delinea un quadro davvero preoccupante per gli ebrei residenti nel vecchio continente.
Secondo questo rapporto il 26% degli ebrei residenti in Europa ha subito molestie antisemite almeno una volta durante l’ultimo anno, il 34% ne ha subite nel corso degli ultimi cinque anni mentre il 5% ha denunciato che le loro attività o le loro abitazioni sono state deliberatamente danneggiate con motivazioni antisemite. Di questi il 7% ha subito attacchi fisici ed è rimasto ferito con vari gradi di gravità. Il 40/50% degli ebrei residenti in Francia, Belgio e Ungheria ha dichiarato che non si sente più al sicuro nel loro Stato di residenza e sta seriamente pensando di emigrare in un luogo più sicuro o addirittura di attuare la aliyah, cioè immigrare in Israele.
Il rapporto, davvero drammatico, è stato presentato domenica mattina al Governo israeliano e ha rimarcato ancora una volta la necessità e l’importanza di uno Stato (Israele n.d.r.) dedicato alle persone di fede ebraica che possa servire anche da “ancora di salvezza” nel caso in cui gli episodi di antisemitismo aumentino e diventino sistematici. No solo, alla luce di questo rapporto gli esperti europei stimano che nei prossimi mesi moltissimi ebrei faranno aliyah e quindi ha messo in guardia il Governo di Israele affinché sia pronto ad accogliere questa massa di persone in fuga dagli episodi di antisemitismo sempre più frequenti in tutta Europa.
Da notare che l’aumento degli episodi di antisemitismo è direttamente proporzionale alla crescita della popolazione islamica in Europa e all’esplosione di gruppi di estrema destra e/o di estrema sinistra, con i primi che attuano forme di antisemitismo per una ideologia ben precisa e i secondi che attuano le stesse forme di antisemitismo nascondendosi dietro alla questione palestinese. Molto preoccupante la situazione in Francia dove la numerosissima comunità islamica ha dato il via a numerose iniziative antisemite che in qualche occasione sono sfociate in veri attacchi fisici o a strutture ebraiche. Pesa ancora il ricordo della strage di Tolosa portata a compimento da Mohamed Merah, diventato una sorta di simbolo per molti giovani islamici francesi.
Quello che appare drammaticamente certo è che in Europa stiamo assistendo a una vera e propria esplosione di antisemitismo e che i Governi europei non stanno facendo a sufficienza per arginarla e bloccarla, anzi, ammettono persino partiti politici che si rifanno direttamente al nazional-socialismo o introducono leggi che facilitano la vita di organizzazioni islamico-naziste accettandone le sanguinarie ideologie nel nome di una supposta democrazia. E’ quindi evidente che il problema sta alla base e che la sua soluzione non può più essere rimandata. Deve essere affrontato prima che sia troppo tardi. Già una volta l’Europa si è girata dall’altra parte e sappiamo cosa è successo. Facciamo in modo che non accada di nuovo.
Noemi Cabitza
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